prima infanzia

Asili nido, 260 bimbi in attesa. E 2mila mamme hanno dovuto lasciare il lavoro

Di Fede, direttrice di Assb: «Calano le nascite, ma continua a crescere la domanda di servizi». Nel 2025 a Bolzano aprirà una nuova microstruttura in zona produttiva con 30 posti


antonella mattioli


BOLZANO. «Calano le nascite, aumentano le richieste di servizi per la prima infanzia. Attualmente abbiamo 260 bambini in attesa di un posto all’asilo nido, ma siamo a maggio e forse il numero un po’ calerà, perché ci saranno dimissioni e non accettazioni. In ogni caso è una lista consistente. Per questo, su indicazione del Comune, stiamo cercando di potenziare ulteriormente l’offerta. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, a gennaio del prossimo anno, aprirà una nuova microstruttura in zona produttiva con 30 posti». Un annuncio quello della direttrice dell’Assb Liliana Di Fede, che dà una speranza ai genitori, visto che i padri ma soprattutto le madri fanno sempre più fatica ad “incastrare” impegni di famiglia e lavoro.

Duemila abbandoni

Tanto che c’è chi, alla fine, è costretto a gettare la spugna. In base all’ultima ricerca del Mercato del lavoro, in Alto Adige nel 2023 oltre duemila donne con figli piccoli si sono dimesse “volontariamente” per l’impossibilità di conciliare vita-lavoro.

«Vogliamo sostenere la genitorialità - promette l’assessore Juri Andriollo - potenziando i servizi per l’infanzia. In questo modo diamo la possibilità ad entrambi i genitori, ed in particolare alle madri, di lavorare sapendo che i figli sono seguiti e accuditi nel migliore dei modi».

Ma sarà la volta buona; questi 30 posti in più, per bambini da 0 a 3 anni, apriranno veramente o si tratta semplicemente dell’ennesimo annuncio, visto che qualcosa di simile era stato promesso già un anno fa?

«Quello di un anno fa - assicura Di Fede - era stato solo un indirizzo da parte della giunta. Adesso c’è una decisione formale: i tempi ovviamente, per il pubblico che deve rispettare una serie di procedure burocratiche, non sono mai brevi. Abbiamo fatto il bando, per cercare chi gestirà il servizio. Il problema - per tutti ormai - è reperire il personale. La nuova microstruttura aprirà in zona produttiva, dove ci sono una serie di aziende e dove lavorano anche molte donne».

I posti non bastano mai

Nonostante in questi anni si sia cercato sempre di aumentare la disponibilità dei servizi per la prima finanzia, i posti non bastano mai.

Ecco qualche numero: attualmente Assb, per conto del Comune, gestisce dieci asili nido per un totale di 445 posti.

«Contiamo di arrivare a 460 nei prossimi mesi. In prospettiva poi - ma si parla dei prossimi anni - si dovrebbero ricavare altri 15 posti nell’ambito della ristrutturazione dell’edificio Ipai di via Guncina. Lavori sono in corso anche nel nido di via Gaismair e in vicolo Lageder, ma questo non comporterà un aumento dei posti, bensì un miglioramento delle strutture. In aggiunta all’offerta dei nidi, ci sono le microstrutture con altri 213 posti: 48 in più del 2020».

Gli asili nido puntano più sul programma educativo; le microstrutture sulla flessibilità, visto che le esigenze delle famiglie sono molto diversificate e lo saranno ancora di più in futuro. Perché lavorare, in particolare in una realtà con il costo della vita come Bolzano e più in generale l’Alto Adige, per la donna non è solo una scelta, bensì una necessità. Nelle coppie ormai o si lavora in due - meglio se a tempo pieno - o non si arriva a fine mese.













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