Assalto al Mercatino Arrivati 500 camper

Per il primo giorno di festa in città anche 120 pullman, treni strapieni Tanti rallentamenti, ma poche code: sorridono turisti e commercianti


di Alan Conti


BOLZANO. L'assalto c'è stato, ma la città ha retto. Il primo giorno del Ponte dell'Immacolata nato sotto il segno dei Mercatini altoatesini è passato e, per certi versi, assieme a martedì era certamente il più temuto. L'arrivo di turisti e visitatori è stato massiccio, ma non c'è stato bisogno di attivare particolari piani emergenziali. Code, rallentamenti e parcheggi esauriti erano le conseguenze quasi scontate, ma l'A22, per esempio, non è arrivata a scaglionare le entrate ai caselli né a registrare chilometri di coda oltre al traffico rallentato o sincopato. Fin dal primo mattino, infatti, le vetture sull'autostrada del Brennero hanno cominciato a proseguire a rilento in carreggiata nord: bollino nero rispettato in pieno, ma niente blocchi. Pazienza sì, quella tanta, anche per i bolzanini.

In ogni caso i numeri parlano di circa 500 camper arrivati in città durante la giornata di ieri e in buona parte parcheggiati nelle aree attrezzate intorno alla Fiera e di 120 pullman arrivati da ogni angolo d'Italia e non solo. Numero ragguardevole (anche se minore rispetto all’anno scorso) per una manifestazione che, ricordiamolo, ha raggiunto i venticinque anni di età. Va registrata, però, anche la conferma di un trend degli ultimi anni: sempre più visitatori arrivano con il treno. Oggi e martedì, comunque, potrebbero essere giornate con un aumento di pullman diretti verso il capoluogo.

I volontari

Un flusso così straordinario che si infila in piazza Walther non può pesare tutto solamente sulle spalle della polizia municipale. Diventa indispensabile il collegamento con tutti quei volontari che ruotano intorno al Mercatino garantendone l'ordine. Primi fra tutti gli operatori del Goer (Gruppo Operatori Emergenza Radio) che stazionano direttamente in piazza con un camper che è una centrale mobile di coordinamento. «Abbiamo un centinaio di volontari – spiega il presidente Remo Marinconz – divisi in turni da 19 che controllano la distribuzione dei pullman in arrivo qui in Centro e nell'area attrezzata in Zona Industriale ex Ro.La. Ci sarebbe anche via Lancia che teniamo come soluzione d'emergenza. Siamo in costante collegamento con le radio del 118 e delle forze dell'ordine per eventuali interventi emergenziali che rientrano sotto le nostre zone di aiuto. L'anno scorso furono una decina, quest'anno ne abbiamo già dovuto affrontare uno. Il Mercatino esiste da 25 anni, noi aiutiamo da almeno 24». Alle strisce pedonali, invece, troviamo il Gruppo Ana Protezione Civile che aiuta i pedoni ad attraversare e tiene l'ordine lungo la piccola arteria di via Alto Adige. «Il nostro compito – le parole del caposquadra Sergio – è quello di fare da sostegno e assistenza ai grandi flussi di persone in entrata a piedi in piazza. Gli attraversamenti, con tanti pullman, diventano punti sensibili che noi cerchiamo di tenere controllati e in totale sicurezza. I turisti ci riconoscono e ci fanno i complimenti per l'organizzazione e la bellezza della città. Naturalmente fa piacere». Solo durante le ore centrali della giornata, comunque, la polizia municipale ha attivato il piano di deviazione verso la Zon Industriale per l'esaurimento della disponibilità di posteggi in tutti i parcheggi del Centro storico. Un protocollo ormai studiato e oliato negli anni che non ha dato particolari problemi.

I turisti

Ecco, dunque, i protagonisti di questi giorni di fuoco attorno alle casette: i turisti. Arrivano davvero da ogni provincia d'Italia con diverse sorprese dall'Europa. Quasi tutti hanno uno schema fisso: pochi giorni e ben distribuiti per vedere diversi Mercatini in giro per l'Alto Adige. Il punto di partenza, logicamente, è Bolzano. «Arriviamo a da Treviso – spiegano Alessandra Sartor e Ismael Piovesan mentre addentano un brezel farcito – e siamo davvero contenti di quello che abbiamo visto. Ce lo aspettavamo esattamente così, con questa atmosfera speciale e le casette che hanno qualcosa di magico. Rimaniamo qui un paio di giorni e cerchiamo di vedere anche qualche altro piccolo centro. Per ora non possiamo che essere soddisfatti». Poco più in là ecco il volto sorridente di Clara Benjamin, studentessa inglese di Oxford arrivata dall'università di Milano. «Una volta arrivata in Italia mi hanno subito parlato di questi Mercatini e mi sono incuriosita molto. Così appena ho potuto sono corsa a vederli». Ne valeva la pena affrontare tanti chilometri? «Assolutamente sì perchè in Inghilterra non abbiamo nulla di simile. Sarebbe bello poter visitare anche quelli in Germania, ma già Bolzano mi ha riempito gli occhi». Arrivata ieri di buon ora anche una famiglia senese particolarmente curiosa. «Volevamo vedere i Mercatini almeno una volta così abbiamo preso il camper e siamo saliti. L'impressione, chiaramente, è ottima e rimarremo qualche giorno qui in Alto Adige per spostarci poi anche a Vipiteno oppure Bressanone. Vogliamo conoscere la realtà un po’ più grande del capoluogo e quella delle città più piccole».

I commercianti

Non sempre tanta gente equivale a un grande volume d’affari. I commercianti delle casette, quindi, da una parte sorridono per il grande afflusso di turisti, piuttosto atteso, e dall’altra sperano in qualche acquisto in più. La speranza è che il Mercatino non diventi solo un’attrazione da vedere per la sua atmosfera, ma anche da sfruttare per la sua natura anche commerciale ed economica. «Siamo contenti - sorride Alina Mihai dal banchetto di Lemayr - perchè le previsioni sono state rispettate e il pubblico è davvero amplissimo». Tanti anche gli stranieri. «Tantissimi americani, inglesi e anche francesi. Non ci apsettavamo una simile varietà di nazionalità. A dire la verità, però, quelli che comprano di più sono sempre e comunque gli italiani.

Volti distesi anche dentro le casette di estrazione più artigianale come quella di Marco Codato. «Mi sembra che sia arrivata abbastanza gente. In molti guardano e passano, ma c’è anche chi si ferma a comprare. In generale più italiani, sia tra i visitatori sia tra i compratori. Per noi, comunque, è anche un’occasione per far conoscere i prodotti che realizziamo nel nostro laboratorio e che sono oggetti diversi da quelli che si trovano nei negozi tradizionali».

La palma dell’idea più originale, però, va a un gruppo di ragazze altoatesine che ha deciso di festeggiare un addio al nubilato direttamente alle bancarelle, con tanto di futura sposa vestita da Babbo Natale. «Un’idea diversa e divertente per un’occasione particolare. Ad essere onesti, però, raccogliamo qualche moneta in più nei quartieri popolari».

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