Guardoni in piscina

Donne filmate negli spogliatoi: trentenne altoatesino nei guai

Lo scorso anno era stato colto sul fatto dalla donna che stava riprendendo con il cellulare. Nel suo telefono i carabinieri hanno trovato il video rubato. Altri due uomini, nel 2022, erano stati pizzicati in flagranza



BOLZANO. Nonostante il meteo faccia i capricci, la bella stagione è ormai alle porte. E con il sole e il caldo arriverà anche il tempo di tintarelle e bagni, al lago e in qualcuna delle tante piscine sparse per la provincia. Ed è proprio su questo fronte che, purtroppo, occorre fare attenzione perché le insidie alla nostra privacy e alla nostra intimità si nascondono dove meno ce l'aspettiamo. Lo rivela la vicenda che ha come protagonista un trentenne altoatesino pizzicato negli spogliatoi di una piscina della provincia mentre con lo smartphone riprendeva una donna che, all'interno di una cabina, si stava cambiando. L'episodio è accaduto nell'estate dello scorso anno.

L'uomo non aveva fatto altro che avviare la funzione "telecamera" sul telefonino e poi, rimanendo nella cabina a fianco di quella della vittima, s'era abbassato e aveva allungato l'apparecchio oltre la parete, riuscendo così a riprendere la donna dal basso. Donna che, per fortuna, ha intravisto per un attimo la mano che reggeva lo smartphone a pochi centimetri dal pavimento, prima che l'uomo la ritraesse in fretta. E ha iniziato a urlare.

È subito intervenuto il personale dell'impianto sportivo e il trentenne è stato poi preso in consegna dai carabinieri, che lo hanno identificato: la signora lo ha denunciato e dovrà rispondere del reato di violenza privata. I militari gli hanno subito sequestrato il cellulare - e l'uomo ha collaborato fornendo la password d'accesso - , trovando sì le immagini della donna raccolte furtivamente nello spogliatoio, ma nel breve filmato appariva anche il suo volto, immortalato negli istanti in cui stava preparando il telefonino per le riprese illegali e poi, anche quando, capito d'essere stato scoperto, lo ha ritirato con una mossa fulminea.

Non è chiaro se il trentenne, che è incensurato, volesse tenere per sé quelle immagini o fosse intenzionato a pubblicarle in rete. I carabinieri sono comunque intervenuti prima che potesse fare qualsiasi cosa. I militari dell'Arma hanno chiesto ottenuto anche di poter perquisire l'abitazione dell'uomo, ma non hanno trovato altro materiale compromettente. È molto probabile che la vicenda giudiziaria si concluda con un risarcimento dell'imputato alla signora.

Due casi analoghi erano accaduti nel 2020, in altri impianti altoatesini. In entrambi i casi, però, le donne prese di mira avevano capito cosa stava accadendo e avevano chiesto aiuto prima che i guardoni 2.0 potessero mettere in atto i loro piani. Gli autori, denunciati, sono risultati non punibili per la particolare tenuità del fatto: pur riconosciuti mentre cercavano di riprendere le donne, sui loro dispositivi non sono state trovate le immagini. In uno dei due casi, nei guai era finito un irreprensibile cittadino germanico. 













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