Lo scaricabarile

Emergenza casa: a Bolzano sono "fermi" 180 alloggi Ipes

Il vicesindaco Konder: «L’istituto troppo lento, bisogna coinvolgere anche cooperative e privati». Tosolini, presidente dell’Ipes: «Il Comune però non ha ancora deciso sulla destinazione delle aree di Oltrisarco



BOLZANO. In sei edifici di proprietà dell'Ipes, in via Aslago ad Oltrisarco, ci sono 52 alloggi fatiscenti. Potrebbero diventare 180, ma per triplicare o quasi quadruplicare il numero attuale serve che dal piano delle proposte e delle idee, si passi ai fatti concreti. Cosa assolutamente urgente in una città in cui l'emergenza casa diventa ogni giorno più pesante. Perché trovare un alloggio da affittare è ormai un'impresa e se si trova, il canone pesa "troppo" sul bilancio delle famiglie. Al momento però è tutto fermo e si assiste allo scaricabarile tra Comune ed Ipes.

«Buona la proposta del vicesindaco Konder - ammette la presidente dell'Ipes Francesca Tosolini - di coinvolgere anche cooperative e privati nell'operazione di riqualificazione dell'area di via Aslago, ad Oltrisarco. Ma gli immobili sono dell'Istituto, noi dobbiamo ricavarci almeno il numero di alloggi che abbiamo oggi e sono 52. Per realizzarne di più, serve che il Comune aumenti l'indice di cubatura e intervenga per migliorare la viabilità. È vero che le nostre procedure richiedono tempo e ciò comporta che siamo più lenti del privato, però in questo caso è il Comune ad essere in ritardo. Deve ancora decidere esattamente che tipo di operazione fare».

Riqualificazione ferma

«L'anno scorso - commenta il consigliere provinciale del Pd Sandro Repetto - avevo presentato una mozione in cui proponevo di demolire i vecchi immobili e "ridistribuire" la cubatura tra Ipes, privati e cooperative. Più o meno il piano del vicesindaco Konder. Documento bocciato dalla maggioranza con la scusa che avevano già un progetto e che nell'arco di un anno lo avrebbero realizzato. Sono passati i mesi e non è successo niente. È tutto fermo».

Nonostante se ne parli da anni, siamo purtroppo solo a livello di idee o poco più. «Il nostro piano - spiega Konder - prevederebbe di abbattere le sei palazzine dell'Ipes e riservare il 40% agli alloggi sociali, 40% all'edilizia agevolata (cooperative), 20% per alloggi privati a prezzo calmierato. Così si potrebbe passare dagli attuali 52 alloggi a 170-180. Bisogna però aumentare l'indice di cubatura: da 3,5 metri cubi su metro quadrato ad almeno 5. L'altezza massima attuale è di 11,5 metri, si potrebbe arrivare a 19. Sotto sono previsti anche due piani interrati di garage con circa 130 posti auto. Abbiamo in programma un incontro con l'Ipes, nelle prossime settimane, per decidere come procedere e per dare un'accelerata al progetto. L'ingresso di cooperative e privati consentirebbe di differenziare l'offerta di alloggi, evitando in questo modo di creare ghetti e riducendo i tempi di procedure e costruzione».

Un'incredibile lentezza

Il vantaggio di quest'operazione è che i terreni sono già di proprietà pubblica e si andrebbe a "costruire sul costruito". Prima di andare ad edificare su nuove aree che al momento, tra l'altro, neppure ci sono. E difficilmente ci saranno almeno nel breve-medio periodo. Prima infatti bisogna predisporre il Programma di sviluppo comunale per il territorio e il paesaggio (molto più complicato del vecchio Puc), ma siamo ancora a livello di bando europeo per la ricerca dello studio che dovrà elaborarlo.

L'Ipes da parte sua a Bolzano ha esaurito i terreni. Se si escludono i 15 alloggi in costruzione a Maso della Pieve; per gli altri, più volte annunciati, bisognerà attendere anni. «Partirà entro l'anno il bando per la realizzazione di 30 alloggi nel quartiere Druso est - assicura la presidente Tosolini - così come quello per i 65 all'ex convitto, ad Aslago. I lavori inizieranno nel 2025. Serviranno due anni per Druso est e tre per Aslago. Parliamo di un investimento complessivo di 45 milioni di euro. Purtroppo le procedure del pubblico sono più complesse e quindi la tempistica più lunga. Inoltre, spesso i terreni destinati all'Ipes sono usati come aree di deposito materiali. Quindi i nostri cantieri partono per ultimi». Sarà sicuramente così, se a Druso est i condomini di coop e privati sono abitati ormai da alcuni anni. Mentre il cantiere Ipes partirà nel 2025. A.M.













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

Attualità