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«Migranti, basta concentrarli tutti a Bolzano»

Il vicesindaco Konder: «Due milioni per l’ospitalità in albergo di donne e bambini»



BOLZANO. Dal primo maggio sono chiusi i centri emergenza freddo aperti presso l’ex Alimarket di via Gobetti e presso l’ex Inpdap di via Pacinotti: 135 posti letto il primo; 200 il secondo. In totale 335 persone che solo in piccola parte verranno risistemate. Si parla di circa 70 che hanno un lavoro, ma non hanno un alloggio. A queste si aggiungono una trentina di soggetti considerati “fragili”. L’intenzione è di accoglierli in via Pacinotti. Non subito però. L’immobile, acquistato l’autunno scorso dalla Provincia e gestito dalla Protezione civile, ha bisogno di importanti lavori di ristrutturazione per essere messo a norma. Poi passerà al Comune, ma ci vorranno mesi. Resta aperto all’ex Alimarket il centro diurno e la mensa; ma la struttura non dovrebbe più essere utilizzata per l’emergenza freddo.

Il servizio, il prossimo inverno, funzionerà soltanto presso l’ex Inpdap.

Chi resta fuori

La maggior parte di coloro che, in questi mesi, sono stati ospitati all’ex Inpdap ed all’ex Alimarket finiranno dunque in strada. A meno che - come sperano in Comune - non tornino nei luoghi d’origine: Verona, Mantova, Milano.

«Sono venuti qui - ha spiegato ieri il sindaco Renzo Caramaschi - perché hanno trovato un tetto. Ma l’emergenza freddo è finita».

Della questione migranti è tornata ad occuparsi ieri la giunta comunale che è stata aggiornata sui numeri dall’assessore al sociale Juri Andriollo. Si calcola che nel capoluogo i migranti accolti nelle diverse strutture siano circa 1200; contro le poche decine ospitate negli altri centri dell’Alto Adige. «Alla Provincia però - è tornato a ribadire il sindaco - chiediamo di non comprare più strutture a Bolzano. Se c’è bisogno, lo faccia; non è possibile però che si continui a concentrare tutto nel capoluogo».

Due milioni di euro di spesa

Ancora più duro il vicesindaco Stephan Konder: «Non è più accettabile che Val Pusteria, Val Badia, Bassa Atesina, Oltradige non facciano nulla per ospitare i migranti. Che tutte le problematiche siano scaricate sul capoluogo. Se le persone vengono distribuite, diventa tutto più facile. Si possono anche inserire nel mondo del lavoro». Konder ha parlato anche di costi: «Siccome nelle strutture non ci sono posti a sufficienza, a Bolzano ci sono circa un centinaio tra donne e bambini ospitati in albergo. Costo: intorno ai due milioni di euro l’anno. È vero che la spesa è coperta dalla Provincia, ma sono comunque a carico della collettività».

Centro di via Comini

Il 6 maggio chiude il centro per migranti di via Comini: i 95 ospiti verranno trasferiti fino a giugno all’ex Alimarket. «Il tempo necessario - spiega Andriollo - per rifare i bagni e “rasare” i muri: in questo modo dovremo anche risolvere il problema delle cimici».













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